[SVAGO] MotoGP 2019
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Marq
Rossi
Petrucci -
Marquez
Dovizioso
Petrucci -
1- Marquez
2- Dovizioso
3- Rossi
team Ducati -
Team Yamaha
Marquez
Rossi
Dovizioso -
Team Yamaha
- Rossi
- Dovi
- Vinales
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Marquez
Dovizioso
RossiMiglior Team: Ducati
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È morto all'età di 70 anni l'ex pilota austriaco Niki Lauda, leggenda della Formula 1 e tre volte campione del mondo. Lo rende noto la famiglia: "Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì". Otto mesi fa Lauda aveva subito un trapianto di polmone e ora era ricoverato in una clinica privata in Svizzera per problemi ai reni, visto che alcune complicazioni avevano richiesto una dialisi, anche se nulla lasciava pensare a un possibile decesso. "I suoi risultati unici come atleta e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili, come il suo instancabile entusiasmo per l'azione, la sua schiettezza e il suo coraggio. Un modello e un punto di riferimento per tutti noi, era un marito amorevole e premuroso, un padre e nonno lontano dal pubblico, e ci mancherà", scrivono i familiari.
Nato a Vienna il 22 febbraio del 1949, Lauda vinse tre titoli mondiali come pilota di F1 nel 1975, nel 1977 e nel 1978, i primi due al volante della Ferrari e l'ultimo poi con la McLaren, ed è considerato uno dei migliori piloti della storia alla luce anche di una carriera con 171 Gran Premi corsi e 25 vittorie ottenute. Nell'immaginario popolare di lui rimangono le immagini del grave incidente al Nurburgring che lo coinvolse nell'agosto 1976, quando rimase gravemente ustionato, un incidente che lo lasciò sfigurato in viso. In pista si era meritato il soprannome di "Computer", per la sua guida meticolosa, glaciale, chiururgica, ma anche per la capacità di individuare e correggere i difetti delle monoposto che guidava.
Leggenda in Ferrari, grande anche nel dopo F1
Arriva immediato, via Twitter, il cordoglio del team Ferrari: "Oggi è un giorno triste per la F1. La grande famiglia della Ferrari apprende con profonda tristezza la notizia della morte dell'amico Niki Lauda, tre volte campione del mondo, due con la Scuderia (1975-1977). Resterai per sempre nei cuori nostri e in quelli dei tifosi. #CiaoNiki". Parole che anche in poche righe riassumono il legame speciale tra un campione e la sua scuderia: Lauda è un amico, il messaggio sottolinea l'impatto nei cuori dei tifosi del cavallino rampante, che proprio al pilota austriaco devono alcuni tra i ricordi più belli di sempre. Un messaggio molto simile, per tono e trasporto, viene affidato ai social anche dalla McLaren, l'altra scuderia con cui Lauda si è laureato campione del mondo: "Sarai sempre parte della nostra storia". Alla sua grandezza sui circuiti di tutto il mondo ha fatto seguito poi una carriera altrettanto brillante nel mondo degli affari, da imprenditore di successo nel campo del trasporto aereo cargo e passeggeri. Lauda infatti ha fondato e diretto due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki, e dal 2012 era presidente esecutivo della scuderia tedesca Marcedes Amg F1, ma ovviamente il suo nome e il suo lascito rimangono indelebilmente legati alle imprese compiute in pista, che ne fanno uno dei piloti più forti della storia della Formula 1. -
R.i.p. Niki
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R.I.P Niki Lauda
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Non è un weekend facile per la Mercedes quello di Montecarlo. La scomparsa di Niki Lauda ha scosso profondamente l'intero mondo della Formula 1 e per il team di Brackley, di cui Lauda è stato presidente non esecutivo, lo sgomento appare particolarmente forte. Così è per Lewis Hamilton, che a Lauda è stato legato da un sentimento di profonda amicizia. Il britannico ha preferito non partecipare alla conferenza del mercoledì a Monaco, nel corso della quale è stato sostituito dal compagno di squadra Valtteri Bottas. La scritta "Danke Niki" ("Grazie Niki") sul muso e sull'ala e una stella rossa tra quelle d'argento presenti sulla livrea della W10, sono gli omaggi con cui la Mercedes ricorderà Lauda, portandolo in pista nella gara del Principato. Su Instagram, inoltre, la scuderia ha postato una foto che mostra il cappellino rosso di Lauda sistemato sulle sue cuffie accanto a quelle degli altri membri della squadra.
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Due settimane dopo il Gp di Spagna, con la quinta doppietta Mercedes in stagione, la Formula 1 sbarca nel Principato di Monaco, sul tracciato cittadino di Montecarlo. Il dominio delle Frecce d'argento sembra già avere indirizzato il Mondiale 2019, con la Ferrari che spera in un guizzo di Sebastian Vettel o Charles Leclerc per spezzare quella che a tutti gli effetti sembra essere un'egemonia della scuderia tedesca.
Il Gran Premio di Monaco di Formula 1 si corre sul circuito cittadino di Monte Carlo nel Principato di Monaco. La prima edizione si disputò il 14 aprile 1929 sotto l'impulso di Antony Noghes fondatore dello Automobile Club de Monaco (ACM), mentre la prima edizione valida per il Campionato Mondiale è datata 21 maggio del 1950.
Abitualmente la gara si svolge sotto gli occhi attenti degli esponenti di casa Grimaldi. Su questo tracciato il record di vittorie (sei) appartiene ad Ayrton Senna.
La lunghezza di questo tracciato è di 3,337 km e i piloti la devono percorrere 78 volte, per un totale di 260,286 km. Montecarlo è il circuito più breve del Mondiale e quello con velocità più basse, a causa della tortuosità e della scarsa larghezza del percorso. Nel 1994 Michael Schumacher con la Benetton Ford B194, fu il primo pilota ad abbattere la media dei 150 orari in questa pista, mentre nel 1981 Gilles Villeneuve fu il primo pilota dell'era turbo con la sua Ferrari 126 Ck, a vincere sul circuito monegasco, con un motore brusco e considerato inadatto ai tracciati cittadini. Nell'edizione del 1997, a causa di cangianti condizioni meteo che ne rallentarono il ritmo complessivo, Schumacher vinse con la Ferrari F310B allo scoccare delle due ore, termine entro il quale una gara di F1 deve per regolamento finire. L'anno prima ad imporsi a sorpresa fu il francese Olivier Panis su Ligier, per un successo tutto francese in una gara con sole quattro vetture arrivate al traguardo. Questi sono solo alcuni dei tantissimi aneddoti che caratterizzano la storia di questo Gran Premio unico e affascinante.Si tratta del più celebre tracciato cittadino della Formula 1, fra i più prestigiosi al mondo. Dall'originario tracciato lungo 3,18 km, si è passati con il tempo agli attuali 3,34 km. Punti di particolare interesse sono l'impegnativa ma agile "Chicane delle Piscine", percorsa a circa 190 orari, variante allargata e velocizzata nel 1994 nonché l'ampio curvone veloce all'interno del tunnel, in cui si superano i 280 orari. Il Gran Premio di Monaco annovera anche la curva più lenta del mondiale di Formula 1: quella leggendaria a forma di ferro di cavallo della Vecchia Stazione, affrontata a circa 55 km/h. Grazie a queste due curve, la più lenta e la più veloce del Campionato (la più veloce, in realtà, è la 130R di Suzuka affrontata a 320 km/h), il Gp di Montecarlo può vantare anche questa eccezionale peculiarità.
I piloti affrontano la prima staccata importante al termine del rettifilo dei box, percorso ad oltre 250 km/h. L'approccio a questa prima curva, la Saint Devote, disegnata da un cordolo removibile che consente ai piloti una migliore traiettoria di entrata, può risultare determinante per il risultato finale perché spesso chi l'ha superata per primo si è poi aggiudicato il Gran Premio.
Vista aerea del Principato, in primo piano la zona del circuito
I nomi delle numerose curve presenti - che garantiscono spettacolarità alla gara, grazie anche ad un passaggio sotto un tunnel, - sono diventati familiari con il passare degli anni, così da rimanere scolpiti nella memoria degli appassionati di automobilismo. Per i piloti in gara, la Saint Devote, la Virage du Casino, il Tornante Mirabeau, la lentissima Vecchia Stazione, la Curva del Tabaccaio e la Rascasse (ex Curva del Gasometro), rappresentano un banco di prova delicatissimo. Ogni tipo di sorpasso è quasi impossibile, così ad emergere - il più delle volte - è il talento del pilota. Le sei vittorie di Ayrton Senna e le cinque di Michael Schumacher e Graham Hill, sono testimoni di questo. Al compianto pilota brasiliano, ribattezzato per i suoi successi nel Principato "Il Re di Montecarlo", appartiene anche il record di cinque Pole Position e di otto podi.Tecnicamente la pista monegasca esige un carico aerodinamico estremo, dei rapporti al cambio accorciati, un raggio di sterzata più ridotto con l'allungamento della corsa del tirante della ruota e la sostituzione dell'ingranaggio apposito, per una risposta più diretta ai piccoli angoli. Altro componente molto sollecitato è il cambio, azionato in gara oltre quattromila volte. Le monoposto sono un po' più alte da terra rispetto alle altre piste: anche il molleggio è leggermente superiore per le irregolarità del manto stradale e per dare maggiore trazione in uscita dalle tante curve monegasche.
Appuntamento sabato con le qualifiche ore 15, domenica ore 15:10 la gara
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Io intanto sono già sul posto, per un sopralluogo aspettando il rombo delle formula uno
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Dopo le qualifiche di oggi confermo quanto scrissi 2 settimane fa : in Ferrari sono allo sbando più totale.
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E’ stato un sabato clamoroso a Montecarlo. Lewis Hamilton con un giro monstre ha fatto sua la pole position del GP di Monaco in 1:10.165, strappandola nel finale al compagno di squadra Valtteri Bottas. Per il britannico, che via radio si è commosso rivolgendo un pensiero al suo amico Niki Lauda, scomparso nei giorni scorsi e al quale i team hanno rivolto diversi tributi. Hamilton una freccia, così come Bottas. In seconda fila la Red Bull di Verstappen e la Ferrari di Vettel, che rischia nel Q1 ottenendo però lì il miglior crono. Per il tedesco anche un incidente nelle terze libere che ha obbligato il team ad un super lavoro per rimetterlo in pista nelle qualifiche. Si è consumato invece un dramma sportivo per l’altro ferrarista Charles Leclerc, che era stato il più veloce nelle Libere 3. Il pilota monegasco nel suo GP di casa scatterà lontano dalle prime posizioni per l’eliminazione al termine del Q1: tutta colpa di un errore di valutazione da parte del team, che lo lascia ai box invece di tentare l’ultimo tentativo per migliorare il suo piazzamento. Non so perché non sono rientrato, ho chiesto ma non ho avuto risposte
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Formula 1
Hamilton
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Bottas